A tre km dal villaggio di Uyuni, nel bel mezzo del nulla, sperduto nella piatta vastità di un altopiano di sale la cui altezza media sfiora i 4200 metri, fondale di un antico mare interno prosciugato, giace un cimitero di treni. Come siano giunti a morire in questo luogo non è dato sapere. Certo è che i binari nascono e terminano nel nulla dopo poche centinaia di metri, lo spazio minimo per contenere qualche decina di carrozze in sfacelo e un paio di vecchie locomotive arrugginite. In paese, ancor oggi, sono visibili i resti di una stazione, ma appare subito evidente che a Uyuni, da decenni, non passano treni.
Per motivi pratici, o per un sentimento di pietà dovuto ai resti di chi scompare, i vecchi vagoni passeggeri, le locomotive brune e i neri tender del carbone sono stati abbandonati lontani dal centro abitato, a consumarsi e dissolversi indisturbati nel silenzio. I cimiteri incutono un vago timore, indissolubilmente unito ad un sentimento di rispetto e pietà. Il vecchio deposito è l'estremo riposo dei grandi cavalli d'acciaio, luogo di silenzio e desolazione, pieno unicamente del sospiro del vento che culla i relitti con le sue ruvide carezze di sabbia salata.
Da lontano sembra di scorgere un'affollata stazione ferroviaria, con i convogli diretti verso destinazioni misteriose nella piatta immensità bianca del salar. Ecco il Transalares Express che si appresta a partire, con la locomotiva e le carrozza, il tender e i vagoni merci... Da vicino il miraggio scompare, rivelando grandi pachidermi di metallo che giacciono immobili, spogli, inerti, morti come i binari che li hanno portati in questo luogo di lenta dissoluzione. Abbandonate da decenni a sé stesse, le grandi carcasse di metallo sono aggredite dall'onnipresente salsedine e dall'acqua delle rare piogge.
La ruggine è la malattia che consuma i vecchi convogli, cancro inorganico che si nutre dell'acciaio e lo corrode, divorandolo, per lasciare solo polvere bruna al suo passaggio... Sotto il fulgore pervinca pervinca del cielo del deserto di sale una vecchia locomotiva a vapore, poco più di ammasso contorto, riporta sui fianchi di ruggine una scritta di vernice bianca in caratteri cubitali : "Cercasi urgentemente meccanico...Così è la vita"...
Novembre 1997