Nel cuore del massiccio del Tibesti, al centro del Sahara, sorge una montagna solitaria. E' l'Emi Koussi, 3458 m, punto più alto del grande deserto. Si tratta di un vulcano a scudo con un diametro alla base di 70 km e una caldera ellittica di 15 per 11 km a oltre 3000 m di quota al cui centro si annida una caldera più piccola, l'Era Kohor, ampia 2 km e profonda 300 m. La nostra spedizione ha avuto pieno successo: raggiunta da n'Djamena l'oasi di Gouro ci siamo avvicinati alla montagna da est in fuoristrada quanto più possibile. Lasciate le jeep a causa del terreno impervio abbiamo proseguito a piedi coi cammelli percorrendo un trek della durata di sette giorni. Raggiunta l'enorme caldera sommitale attraverso la breccia orientale di Modiounga, l'abbiamo attraversata per intero uscendone dal colle sud, il col de Taitai, per raggiungere il punto più alto del cratere a quota 3458 m. Dalla vetta abbiamo proseguito in discesa per due giorni lungo il versante sud sino all'oasi di Yi Yarra, dove abbiamo ripreso i nostri fuoristrada. Altri due giorni di piste impervie attraverso le incredibili formazioni del Bourkou ci hanno portato a Faya Largeau, capoluogo del distretto settentrionale ciadiano del Tibesti/Buorkou: la cittadina sorge in un'oasi al termine di alcune piste sahariane e funge da centro per i commerci delle mercanzie provenienti dalle oasi del Fezzan e da Cufra. Gli ultimi 1000 km di deserto attraverso l'erg Djourab per tornare a n'Djamena hanno costituito il degno coronamento della spedizione.
A partire dal 25 aprile coordinerò un nuovo trek in Tibet (aperto a tutti quanti vorranno: leggere qui per saperne di più) sino al campo base est dell'Everest, versante Kangshung. Le valli tibetane di Kartha e di Karma sono tra le più belle in assoluto al mondo, con pascoli e laghi d’alta quota dove vivono gli yak e zone coperte di foreste nelle parti più basse. Sono valli che portano ai piedi di tre colossi himalayani: l’Everest, il Lhotse e il Makalu, lungo sentieri che vengono poco percorsi da visitatori con panorami incredibili. Difficile dire quale sia il trekking più bello al mondo, ma questo si trova sicuramente tra i primi dieci. Raggiunta Lhasa in volo, dopo alcune visite ai principali monasteri del Tibet volte anche a favorire l’acclimatamento, partiremo in jeep verso ovest. Passeremo dal lago di Yamdrok Tso diretti a Gyantse, Shigatse e Sakya, di cui visiteremo i monasteri lamaisti. Oltre Sakya utilizzeremo le tende fino al termine del trek per un totale di 10 notti consecutive. Il ritorno dal campo base di Kangshung, sotto alla parete est dell’Everest, segue un tragitto diverso rispetto all’andata rendendo il percorso vario e interessante. Completata la traversata supereremo infatti il passo di Langma La, 5250 m, per proseguire verso Yulok e la remota valle tibetana di Kartha fino a Rongbuk, sul 'classico' versante nord-ovest dell’Everest. Da qui torneremo sulla strada asfaltata per Tingri che ci porterà al confine nepalese di Kirong per terminare il viaggio a Kathmandu e da qui in Italia.