Se desiderate contattarmi nel corso della spedizione, utilizzate il guestbook!

pagina 1 | 2 | 3

 

23 marzo 2009
Cartolina NP fronte
Cartolina spedizione al Nanga Parbat
© Hans Goger

E' deciso, presi gli ultimi accordi con gli amici austriaci guidati da Gerfried Göschl e consegnati i bidoni per il cargo, partirò da Venezia in compagnia di Adriano Dal Cin l'11 giugno prossimo, alla volta di Islamabad. Da qui si continua lungo la Karakorum Highway sino a Chilas, Gilgit e quindi in jeep ad Halale. Dopo due giorni di trekking, se tutto fila liscio, dovrei giungere il 17 giugno ai 4250 metri del campo base del Nanga Parbat, versante Diamir, per tentare la salita lungo la via Kinshofer.

 

10 maggio 2009
Retro cartolina NP
Retro cartolina spedizione Nanga Parbat
© Hans Goger

Manca poco più di un mese alla partenza e l'adrenalina già inizia a scorrermi nelle vene. Dedicherò ancora tre settimane alla preparazione (che consiste principalmente nella corsa in salita sui colli bolognesi, dislivello dai 50 ai 400 m slm), prima di prendermi alcuni giorni di completo riposo. Trascorrerò la prima settimana di giugno sulle Alpi occidentali, ai 3480 m del rifugio Guide del Cervino gestito, tra gli altri, dall'amico e guida Laurent Nicoletta, sul confine Italo-svizzero. La speranza è quella di perfezionare l'acclimatazione proprio a ridosso della partenza per il Pakistan. Sfrutterò quelle giornate per fare delle tranquille salite sui monti circostanti (Breithorn, Castore) dormendo al rifugio. E' un esperimento che non avevo ancora tentato, ma questa volta non voglio trascurare nulla: spero solo che sia d'aiuto...

 

10 giugno 2009
Test di soglia 10 giugno 2009
Test di soglia 9 giugno 2009

Domani finalmente si parte. L'ultimo giorno rappresenta sempre per me il vertice dello stress: bagagli da fare, lavori da consegnare, imprevisti da affrontare, amici da salutare, mamma da rassicurare e chi più ne ha più ne metta. Ieri ci ha pensato l'ottimo Dott. Sergio Roi a strigliarmi a dovere su quel suo tapis roulant infernale: la dannata macchina dice che devo insistere a migliorare la mia soglia aerobica... e che cavolo!!! Dopo mesi che corro tutti i giorni, mare e monti, 20 giorni complessivi su a Plateau Rosa... e pare che ancora non basti !!! Va bene che sto invecchiando, ma io mi sento in forma smagliante, accidenti!!! Dovrò fare i compiti di riparazione lungo il trekking di andata, stando ben attento a non strafare, con soglia sotto i 150 bpm. Il che, in soldoni, significa che dovrò camminare molto piano. Bella figura che ci farò con Adriano e quei terminator di austriaci... Va bè, mi consolo col fatto che la perfetta forma fisica non è tutto e che la "cabeza" vince sempre... alla lunga... forse. Vi lascio nelle mani della webmistress, sperando che il satellitare non mi pianti in asso. A fra qualche giorno per le notizie serie!!!

 

12 giugno 2009
I miei compagni di spedizione

Islamabad non e' cambiata ... quasi... tranne che per le interruzioni di corrente, un po più frequenti di come le ricordavo. Ci accoglie con i soliti camion addobbati in modo improbabile, il traffico da ore di punta e un caldo che sfiora i 38 gradi gia' alle otto del mattino. Muoversi nel pomeriggio e' impossiblie e muoversi per agenzie e ministeri deve essere infernale...  Chiuso in camera a riposare, non rimpiango affatto di  aver scelto per la prima volta di non fare il capospedizione. La verde valle di Diamir da qui sembra un miraggio, lontana e con la sua promessa di fresco e di avventura... Scommetto che tra un paio di giorni rimpiageremo il caldo (per fortuna secco) di oggi, ma cosi' siam fatti, sempre a desiderare quello che non possiamo avere.

 

13 giugno 2009
Sulla KKH

Purtroppo niente volo sino a Gilgit. Ci stiamo dirigendo verso Chilas lungo la KKH, solita vecchia strada che ho percorso ormai tante volte. Tutto tranquillo, nonostante la situazione nel Paese non sia esattamente rosea. Qualcosa di diverso c'è: nei ristoranti lungo la KKH sono comparsi dei separé per le donne.. onda lunga talebana? Ieri, al briefing al Ministero c'era Gerlinde Kaltenbrunner che si prepara per il K2. Sino a poco tempo fa, sembrava fossero solo tre le donne in corsa per i quattordici ottomila, Gerlinde, Edurne Pasaban e Nives Meroi, ma si è aggiunta una coreana, Oh Eun-sun, che sembra abbia scalato l'anno scorso ben quattro cime. Adesso le mancano Nanga Parbat, Gasherbrum II e Annapurna. L'ho incontrata questa mattina e verosimilmente saliremo insieme. Tranquilli, vi terrò al corrente di tutti i pettegolezzi del caso, che sembra non siano pochissimi...

 

14 giugno 2009
Halale Bridge
Halale Bridge

Ieri sera abbiamo dormito a Chilas, dove siamo arrivati alle 3 del mattino. Cinque ore di sonno e rieccoci sulla strada, direzione Halele Bridge da dove comincia il trekking.  Siamo stati scortati dalla polizia per un tratto, quando siamo passati vicino alla deviazione per Besham che conduce allo Swat, la regione confinante con l’Afghanistan.  Sembra tutto tranquillo, non abbiamo visto profughi  né movimenti inconsueti di traffico. Ormai siamo entrati nelle Northern Areas, che distano centinaia di chilometri dai luoghi degli incidenti, quindi siamo tranquilli. Adriano e io abbiamo avuto una bella sorpresa: il cuoco della spedizione è Ali Moscow (così chiamato perché è stato a Mosca) lo stesso che ci ha accompagnato al Broad Peak e che quando ci ha visti ci ha fatto un sacco di feste.  Siamo proprio contenti, perché vuol dire che ci tratterà bene! Un filo di preoccupazione per il cibo c’è sempre in effetti, soprattutto questa volta che siamo in un gruppo prevalentemente austriaco, quindi con abitudini e gusti alimentari diversi dai nostri. Adriano è partito con un bidone colmo di scatolette, io contavo di comprarmi dei biscotti a Gilgit, ma poiché l’aereo non è partito a causa delle avverse condizioni meteo, non ho avuto modo di acquistare alimenti.. speriamo bene! 

 

15 Giugno

Primo giorno di trekking, da Halele Bridge (m 1660) sino al villaggio di Sera (m 2815 ), circa 4 ore di cammino. Nonostante abbia seguito alla lettera le indicazioni del dottor Roi, sono arrivato tra i primi con Gerfried (il nostro capospedizione austriaco e insegnante di educazione fisica ad Admont Hall), Ronald (austriaco anche lui, psicologo e guida alpina) e.. ma Adriano, ovviamente! Un po' alla volta cercherò di presentarvi tutti i miei compagni di viaggio, che non sono mai stati tanti: siamo in 20, 3 britannici, un canadese, un tedesco, 2 italiani (Adriano e io) e uno svizzero. Tutto il resto della spedizione, che per inciso si chiama "Spedizione Internazionale del Club Alpino Austriaco", è formata per l'appunto da austriaci tostissimi. C'è anche una donna, Micaela, loquace quanto Adriano. I nostri portatori sono del Diamir.  Le 4 tribù della valle si spartiscono tra loro in modo piramidale i proventi delle spedizioni, comunismo sì ma in salsa padsi. Donne in drappi rossi nascondono il viso al nostro passaggio, oggi come 2300 anni fa, ai tempi di Alessandro. Bambini resi invadenti dalla prodiga superficialitá di chi ci ha preceduto, bambine malededettamente assenti. Ma è solo grazie al duro lavoro di questa gente uomini dietro agli asini e donne nei campi, che gli stranieri viziati come noi possono inseguire i loro sogni.

 

16 giugno 2009
Sera - La partenza
Sera - La partenza

La fotografia l'ho scattata stamattina, al villaggio di Sera (m 2815) menre ci preparavamo alla partenza per il nostro secondo giorno di trekking. Piovigginava, mentre qui, ai piedi del ghiacciaio a 3800 metri, snevischia. Anche questo secondo giorno ha visto Gerfried, Adriano e io arrivare per primi, dopo due ore e mezza. Non vuol dir nulla, la preparazione atletica non è che una componente - tra le molte - per salire un ottomila. Certo mi fa piacere constatare che tutte le mie corse su e giù per Bologna sono servite! A parte un lieve "disappunto intestinale", già rientrato, per Adriano, stiamo bene, molto attenti a coprirci se fa freddo: non vogliamo proprio essere abbattuti da un raffreddore o un mal di gola! Voci dal campo base dicono che lassù nevica molto, e che è già arrivata una grossa spedizione coreana. Oh Eun-sun ci segue, con il suo gruppo.

 

Guestbook

Grazie, Fulvia!
Adriano per Lou: qui tutto bene, di genny si conoscono le doti....

 

17 giugno 2009
L'igloo e il castello al campo base

Siamo arrivati al campo base. Fa un freddo gatto. Ci sono 80 centimetri di neve, tantissima per questo periodo dell'anno. Adriano e io ci siamo dati molto da fare prima di piantare le nostre tende: abbiamo spalato sino a pulire completamente la piazzola, così che le nostre abitazioni non fluttuino nell'acqua o si muovano quando la neve si scioglierà. Siamo stati gli unici che si sono dati da fare così tanto, gli altri si sono tutti limitati a schiacciare un po' la neve fresca. Vi prego altresì di notare nella foto la differenza tra la mia spartana tendina a igloo in primo piano e la torreggiante tenda-castello di Adriano sullo sfondo. Mi sa che lo andrò spesso a trovare...

 

18 giugno 2009
Quando si dice "sprofondato in poltrona"
Quando si dice "sprofondato in poltrona"
Ed, ingegnere navale londinese

Sdraiato a pancia in giù nella mia umida tenda da 3 al campo base, tutta per me - un vero lusso se non fosse per i buchi - sto leggendo Pennac, complice una imperiosa nevicata. Ogni tanto esco a spalare, per non restare bloccato in tenda. Anche a questo servono le spedizioni, a leggere voglio dire, anzi nel mio caso soprattutto a questo, perché non ci vuole niente di meno per vincere la mia indolenza di lettore. Una rivelazione, Pennac! Scoperta tardiva (per me quasi vingt ans après) impostami dalla cocciutaggine di Sandra. Dico subito, per evitare gli equivoci, che non è assolutamente necessario andare al campo base del Nanga Parbat per leggere "Il paradiso degli orchi" o "La prosivendola". Potete farlo tranquillamente in salotto, o in spiaggia o sul lavoro... Tutte cose che io, sinora, non ho avuto la forza di fare. Pennac, dicevo, prof. di francese in un liceo parigino e bestseller mondiale. "La vita non è un romanzo, ma solo lo spirito del romanzo può renderla vivibile", scrive Pennac. Almeno per alcuni, aggiungo io. È strano come a volte capiti di afferrare un libro che da anni prende beatamente polvere sul comodino e poi, dopo averlo letto, ci faccia chiedere come cavolo abbiamo fatto a farne a meno per così tanto tempo. E il pensiero corre con sgomento a tutto quello che per inerzia ci siamo lasciati sfuggire e a tutto quello che ci sfuggirà, complice la dannata brevità della vita. Nascere, crescere, produrre, riprodursi, morire... è la ruota del Dharma, che oggi gira solo un poco più veloce di un tempo, ben oliata dal grasso del consumo. Partorire un'idea originale (poco importa se su carta o silicio), nata dalla mente e destinata a svilupparsi sino ad assumere vita propria per poi sfuggire al suo creatore, non assomiglia forse a generare un figlio? Con l'importante differenza che le nostre fotocopie di carne e di sangue sono mortali. Penso a Stieg Larsson, padre della trilogia Millennium, morto d'infarto a cinquant’anni dopo aver scritto il terzo romanzo (sui 10 previsti). Ha lasciato milioni  di lettori (tra cui me medesimo) orfani del seguito. Nel mio caso, orfano di Lisbeth Salander, un'antieroina hard-boiled (la prima al femminile dopo Marlowe) di cui mi sono perdutamente innamorato. Ci si può innamorare di un personaggio di carta? Io sì, visto che ci sono riuscito persino con una montagna. Entrambi ci fanno sognare, ci guidano, ci consolano... a volte ci perdono.

 

Guestbook:
Guglielmo: Sì che ci torniamo a dicembre, con tutta la banda!

Carlo e Gibba: grazie, amici miei, del vostro sostegno.

 

pagina 1 | 2 | 3

 

   
CAI Bologna

Con il patrocinio del Club Alpino Italiano

Sezione di Bologna Mario Fantin

Bibliografia minima

  1. Kurt Diemberger - Passi verso l'ignoto - Ed. Corbaccio 2005, pp. 280, € 19.60
  2. Richard Sale, John Cleare - On top of the world. Climbing the world's 14 highest mountains - Harper Collins Publisher London 2000, pp. 228, € 25.64
  3. Reinhold Messner - Nanga Parbat. La montagna del destino - Ed. Mondadori Electa 2008, pp. 292, € 39.00
  4. Andy Fanshawe, Stephen Venables - Himalaya stile alpino - Vallardi 1999, pp.192, € 74.23