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19 giugno 2009
La via di salita vista dal c1
La via di salita vista dal c1

Finalmente si comincia! Oggi sono salito con altri sei compagni al campo 1 (m 4900) per portare su le tende. Non c'erano con noi né Adriano (che ha preferito rimanere nei dintorni del campo base) né Gerfried. Mentre salivamo uno degli alpinisti ha accusato sintomi da mal di montagna e così è sceso subito con altri due: niente di grave, comunque, sarà sicuramente in forma tra qualche giorno. E' impressionante la via di salita, piena di neve che svalanga. Il c1 è ben protetto da una parete verticale e domani mattina torneremo su per passarci la prima notte di acclimatazione. Pensavamo di trovare qualcuno, quassù, ma c'è solo una tenda dei portatori della prima spedizione coreana. Le spedizioni coreane sono due e arriveranno nei prossimi giorni: una della Oh (della quale vi ho già scritto) e l'altra di un'altra alpinista coreana che si chiama Go che è - se possibile - ancora più battagliera della Oh.

Tramonto sul Nanga Parbat
Tramonto sul Nanga Parbat

La "ragazza" ha intenzione di scalare tutti i 14 ottomila in pochi mesi. Gliene mancano 4 e la sua intenzione è di farne ben 3 adesso, tra cui il Nanga. Hanno entrambe un modo si affrontare la montagna molto diverso dal nostro: mandano avanti gli sherpa (dieci) e si fanno attrezzare campi e vie per salire in velocità. In effetti mi risulta che la Go abbia sempre usato l'ossigeno, quindi la sua necessità di acclimatazione è decisamente ridotta. Non mi inerpicherò in polemiche già ampiamente sviscerate da altri, certo è che ci trovo poco "sugo" nel salire così, con la pappa fatta e con - relativamente - poca fatica. Mi piacciono senza dubbio molto di più le nostre europee, che sputano sangue sulla montagna.

 

20 giugno 2009

Questa mattina presto, con Adriano, siamo saliti sin qui al campo 1. Da soli, gli altri ci seguiranno più tardi. A noi sembrava un'idea migliore quella di partire quando il sole era ancora basso, e in effetti.. Gerfried e gli altri non sono ancora arrivati e ci sono 40°. Lasciando stare il caldo torrido che non aiuta certamente a salire, è anche pericoloso per la neve che viene giù. Poco fa Adriano si è allontanato di 3 metri dalla tenda per scavare la buca biologica e mentre era intento a spalare è venuta giù una valanga che gli è passata a un metro (rovinandogli il lavoro, aggiunge lui..). Per fortuna siamo arrivati per primi e abbiamo scelto il posto più protetto di tutto il c1 per piazzare la nostra tenda. A proposito di tenda, è sempre la tenda che ci ha dato Massimo Villa (dell'omonimo negozio di Bologna) nel 2004 in occasione della nostra salita all'Everest. Devo dire che fa sempre il suo servizio e di questo ringrazio ancora Massimo.

 

Guestbook

Grazie Maria Sofia e grazie Aldo.

Pier: tra un attimo finirò i libri che ho portato, e mi sa che sarò costretto a rileggerli..

 

21 giugno 2009
Il campo 1

Proprio non ci voleva.. ero stato così attento! Ma il Pakistan non perdona. Come dire, ho il pancino alquanto mosso, mi sto riempiendo di Bimixin e non so neppure se è il farmaco giusto. Oggi, prima che scendessimo dal c1, siamo stati sul punto di accapigliarci con l'unica altra spedizione che è arrivata, un gruppo di iraniani (che avevamo già conosciuto) che hanno voluto assolutamente piantare la loro tenda sopra la nostra: abbiamo cercato di dir loro in tutti i modi che è pericoloso, ma nulla da fare. Siamo scesi e abbiamo trovato la Oh, con il suo seguito di portatori. Non è bellissimo da dire, ma l'impressione che se ne ha, è che sia un gioco un po' truccato. Voglio dire che lei si è procurata i portatori/alpinisti più forti in assoluto - e i più costosi -, che attrezzano la via, preparano tutti i campi alti (ossigeno in ogni campo), battono traccia.. Lo so, l'ho già detto, ma adesso che sono testimone oculare di questa corsa alla vetta, sono veramente sconcertato. Ho saputo anche che sono stati promessi compensi non indifferenti, in caso di successo. Ma dove vai, senza sponsor? Be', ve lo dico io, sul Nanga Parbat con Adriano, assaporandomi bene tutti i miei risparmi dell'ultimo anno.

 

22 giugno 2009
Il capo dell'aganzia pakistana e Sandy Allan
Il capo dell'agenzia pakistana
Ali e Sandy Allan
Bimbi a Chilas
Bimbi a Chilas

Eccoci nuovamente al campo 1. Sto meglio, la "liquida" si è bloccata, mi sento un po' fiacco ma devo assolutissimamente approfittare di questi giorni di bel tempo per salire e acclimatarmi: il campo base è troppo basso (4200 m) per poter fare un'acclimatazione. Domattina, se il tempo - come sembra - reggerà, cercheremo di arrivare al c2, Dicono che questa sia la stagione più nevosa degli ultimi 30 anni e se può essere un ostacolo per salire e un pericolo in più per le valanghe, dall'altro copre i crepacci e rende più sicura l'ascensione. Il gruppo si è un po' diviso, perché siamo solo una decina qui al c1, gli altri non se la sentono ancora. Con noi ci sono anche tre britannici, come ho già avuto modo di dirvi, che non fanno parte della spedizione ma condividono con noi i permessi e la logistica. Sono forti alpinisti e simpatici (uno di loro è nella foto) e come molto gradevole è anche tutto il gruppo austriaco. Vi ho mandato anche una foto di Chilas, perché.. mi piaceva!

 

23 giugno 2009
Ed, Sandy e Ricky al cb
Ed, Sandy e Ricky al cb

Questa mattina siamo saliti dal c1 verso il c2, raggiungendo i 5500 m. Non siamo arrivati  sino al c2 perché la via non è ancora attrezzata: i portatori dei coreani metteranno le corde fisse nei prossimi giorni.  Oggi eravamo solo in sette, Gerfried e Hans, Helmut (il tedesco), Ricky e Sandy (gli scozzesi), Adriano e io. Tutti con lo stesso passo, meno il solito Adriano pie veloce che ci precedeva di un centinaio di metri. E’ proprio forte quel ragazzo. Siamo già ritornati al cb, domani probabilmente riposo e poi dobbiamo assolutamente raggiungere il c2, perché dal 27 è previsto brutto tempo. Il mio pancino migliora, ma è un po’ vuoto. Il non aver potuto fare acquisti in Pakistan mi sta costando caro: tutti estraggono grandi quantità di salumi e scatolette, ma a me povero disgraziato non offrono nulla! Penso alle lasagne di Emanuela e mi viene il magone…

 

Guestbook

Sergio: stiamo cercando di riposare il possibile, ma bisogna approfittare al massimo di questi giorni di bel tempo per acclimatarci. Vogliamo assolutamente farcela.

Grazie a tutti! Ci fa molto piacere sapere che ci seguite con il vostro affetto. Adriano e Giuseppe

24 giugno 2009
Con Oh Eun-sun a Islamabad
Con Oh Eun-sun a Islamabad
Con Oh Eun-sun a Islamabad
Adriano al campo 1

Oggi il tempo è stupendo anche se c'e forte vento in quota. Stiamo per partire di nuovo per il c1 e domattina, alle prime luci dell'alba e cercheremo di raggiungere il c2, dove non ci fermeremo per la notte, ma stabiliremo solo il campo. Il dislivello e la fatica saranno notevoli, ma bisogna sfruttare il bel tempo che pare durerà sino al 25. In compenso, dopodomani al nostro rientro, dovrebbe essere pronta anche la doccia da campo. Adriano sta bene e anche la mia "semisolida" e' in calo...

Pettegolezzo: la coreana Oh, una volta che avra' salito il Nanga Parbat, verra' presa qui da un elicottero al cb e volera' direttamente al cb del Gasherbrum II. Costo dell'operazione 12000 dollarini, integralmente pagati dallo sponsor per guadagnare tempo nella gara con le altre.

 

25 giugno 2009

Questa mattina all'alba siamo partiti in 6 dal c1 - Gerfried, Gunther, Ricky, Sandy, Adriano e io - e abbiamo raggiunto il c2. Il ripido canalone e il contrafforte finale di circa un centinaio di metri attrezzato con vecchie scalette di filo d'acciaio è sicuramente il percorso più impegnativo e rischioso che abbia mai affrontato. Arrivati al campo 2, molto aereo e piccolissimo, abbiamo depositato i materiali e siamo ritornati al campo base. Credo che alla fine saremo probabilmente solo noi sei a tentare la scalata al Nanga.

 

27 giugno 2009
Il cb visto dal c1 (foto di S. Allan)
Il cb visto dal c1
(foto di S. Allan)
Salendo il Kinshofer Wall
Salendo il Kinshofer Wall

Di nuovo al campo 1. Ieri è stata una giornata di riposo, per tutti meno che per Adriano che è ritornato al c2 e scenderà domani, mentre io andrò su per trascorrerci la notte. Al c2 andremo in 5, Gerfried è rimasto al cb per riposare ancora un po' e organizzare due partenze, quella di Ed e di Gunther il medico che gentilmente mi ha curato una piccola ustione da sole al polso. Mi hanno cambiato la tenda! Adesso ho una tendina più spaziosa e meno bucata della quale vado molto fiero. Per chi non lo sapesse, le tende al cb vengono fornite dall'agenzia, non sono le nostre. Le nostre le utilizziamo ai campi alti, trascinandole su e giù per la montagna. Sto bene (finalmente) e sono felice per le 100 vittorie di Valentino Rossi! Un mito.

 

28 giugno 2009
Le scale sulla Kinshofer

Campo 2. Sono salito con altri compagni sino al c2 e adesso sono in tenda, dove fa un caldo terribile, ad ascoltare musica. Ho incrociato Adriano che scendeva e mi ha detto che di notte la temperatura scende a -10°C. Sono contento della mia salita, perché nonostante fossi carico come un mulo ci ho messo 6 ore e ho accusato la fatica molto meno della prima volta, mi sento in gran forma. Tira vento, ma il panorama è mozzafiato. Le mie intenzioni sono di tornare giù al campo base domani e poi risalire qui portando la tenda per il campo 3.

 

 

 

 

 

30 giugno 2009
La Kinshofer Wall

Brutto tempo, c'è neve e molto vento ed è un giorno di riposo per tutti al campo base.. Finalmente siamo riuniti tutti e 18 in tenda mensa a mangiare spezzatino di capra in umido che contiene anche bocconi di carne vera e non solo pelle e ossa! Domenica sera, il dottor Gunther ci ha salutato: per la sua partenza hanno organizzato una grande festa, alla quale non ho potuto partecipare perché ero al c2. Ci ha lasciato un bidone di medicine e il suo satellitare in caso di bisogno. Anche il londinese Ed nei giorni scorsi ha dato forfait, lasciando la guida scozzese Sandy Allan e l'amico Ricky con 2 portatori. I 2 britannici sono molto forti e sono tra i 6 della nostra spedizione che sinora hanno dormito al 2, oltre a Gunther il compagno di cordata di Gerfried, il tedesco Helmut, Adriano e io.. Due parole su Ricky: parla correntemente il russo e ha lavorato per anni nelle ex repubbliche sovietiche del Tagikistan e del Kirghizistan come guida in Pamir e sul Pik Communism. Ne era contento e gli piaceva il lavoro, ma la società era in perdita, cosi ha cambiato attività e si è trasferito in Australia dove attualmente lavora nel settore ambiente dell'oil and gas, molto più remunerativo della montagna.  Due giorni fa è anche arrivata la seconda coreana, Ms Go. Le due spedizioni coreane sono indipendenti ma lavorano in sinergia: appena arrivata la Go è salita al c2  ad acclimatarsi nella tenda montata nei giorni scorsi dai loro portatori (lo so perché al c2 c'ero anche io). Adesso al campo base del Nanga Parbat ci sono in tutto 3 donne: Ms. Go, Ms Oh e la "nostra" neofita Micaela, su una quarantina di uomini tra alpinisti e portatori d'alta quota. Un po' poche per una montagna che gode la fama di mangiatrice d'uomini... Infine c'è la spedizione di una famiglia iraniana, condotta dal veterano portoghese Joao Garcia, alla ricerca di un loro caro, scomparso lo scorso anno oltre il c4.

 

Guestbook

Adriano

Paolo: Cercherò di seguire i tuoi consigli. 

Luana: Mi raccomando con i conti!

Manu: Giuseppe è mooolto più grasso si me!

Claudia: Sono tutti invidiosi, e adesso mi sono fatto anche una dépendance, con la tenda di uno che se ne è andato..

Veronica: Devo dire che se non fosse per Giuseppe, questo blog non ci sarebbe. Grazie per seguirci.

Giuseppe

Diego: cercheremo di fare del nostro meglio, con la testa se possibile.

Guido: Certo che mi ricordo di te! E grazie per l'affetto che mi dimostri.

nb: Non ti rispondo neanche. Ti pare un posto dove andare???

Gian Luca: Ma come, con la testa che ti avevo fatto sulla Carstenz non l'avevi ancora letto? Non ci si può fidare degli amici! Buon viaggio, sono sicuro che ti divertirai in Amazzonia.

Carlo: L'altro giorno non ho portato su la macchina fotografica, per il peso. Ma cercherò di mandarvi delle belle foto, almeno spero.

Marco: Dear Marco, for the true's sake, the first to arrive in C2 were the corean porters on 24th, who established the camp and also put the fixed ropes on the Kinshofer wall, without which nor Joao, nor Amin, nor Adriano, nor Gerfried, nor Gunther, nor Sandy, nor Ricky, nor I, would have been able the day after, 25th, to reach camp 2 during the morning. This is NOT a race, and by no means this is the kind of "news" I care to report on my blog. Regards, Giuseppe Pompili.

 

 

1 luglio 2009
Cartolina 7 Summits
Preparazione della capra
per la cena
Valanga sul versante Diamir

Gerfried con altri alpinisti della nostra spedizione sono andati al c2 ad acclimatarsi, mentre Adriano e io - che ci abbiamo già dormito e non vogliamo stancarci inutilmente sino a quando la via verso il c3 non sarà aperta - abbiamo deciso per un riposo attivo, con salite e discese in giornata. Oggi, ad esempio, siamo scesi lungo la valle sino a 3600 metri per poi tornare al cb all'ora di pranzo. Che procedere come i gamberi ci aiuterà? Inshallah! Tra due giorni è previsto un peggioramento delle condizioni meteo, A proposito (in realtà non c'entra per niente) devo fare una correzione alla mia affermazione di ieri: le donne al Nanga sono 4, perché c'è la Go è venuta con un'amica, anche se non so se salirà oppure no.

 

Guestbook

Marco: I am really pleased to know that you appreciate this blog! I try to do my best, even if it is a task more.

 

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CAI Bologna

Con il patrocinio del Club Alpino Italiano

Sezione di Bologna Mario Fantin

Bibliografia minima

  1. Kurt Diemberger - Passi verso l'ignoto - Ed. Corbaccio 2005, pp. 280, € 19.60
  2. Richard Sale, John Cleare - On top of the world. Climbing the world's 14 highest mountains - Harper Collins Publisher London 2000, pp. 228, € 25.64
  3. Reinhold Messner - Nanga Parbat. La montagna del destino - Ed. Mondadori Electa 2008, pp. 292, € 39.00
  4. Andy Fanshawe, Stephen Venables - Himalaya stile alpino - Vallardi 1999, pp.192, € 74.23