Campo base del K2. C'è un'atmosfera triste, qui. I ragazzi romani, che sono saliti alcuni giorni fa in vetta, stanno ancora attendendo uno di loro. Al Gasherbrum II ci sono stati 4 morti per la valanga. Ci si pensa sempre quando si parte, quando si affrontano le montagne, tutte, anche quelle sotto casa. Basta una distrazione, la troppa fatica, il cambio brusco del tempo.
Rupe valle pietra sasso polvere quarzo ghiaccio cielo inchiostro acciaio alabastro turchese vento da sud cirri nuvole nebbia pioggia neve tormenta sereno freddo ombra notte alba torrenti acqua mulinelli creste torri e pinnacoli, uomini grigi giacche scucite sudore fatica acqua farina sale kerosene carne di capra fardelli bidoni tende sacchi pacchi sedie tavoli lusso scarponi zaino tuta di piumino imbrago volontà sveglia batticuore attacco corde fisse crepaccio scivolo neve ghiaccio ansito ombra luce caldo pendio tempo lento spalla campo 1 riposo uova sode tè formaggio gallette orina salita torri gendarmi abissi campo 2 pala scavo piazzola tenda ancoraggi mal di testa aspirina nausea tramonti gelo brina paura insonnia incubi alba orina gelata aranciata calda biscotti tosse movimenti lenti piedi freddi mani bianche aria gelida pendii ripidi fiato corto passi brevi neve alta plateau tenda fornello neve sporca vomito attesa mezzanotte partenza vento forte gelo che morde luci nella notte passi lenti poca aria stanchezza alba lenta slalom tra i seracchi tinte pallide forcella sole freddo vento tagliente nuvole rapide spossatezza cima lontana cresta interminabile tempo immobile saliscendi ricciolo di ghiaccio non c’è più nulla da salire orizzonti di bambagia venti di roccia e poi… il ritorno.
Uno spettacolo, questo campeggio estivo! E pioggia, e neve, e freddo... ma chi me l'ha fatto fare? Il K2 è stracarico di neve, temo che la stagione quest'anno sia già finita. Proveremo a salire, dobbiamo per lo meno recuperare le tende al c1 e al c2, ma mi sa tanto che oltre sarà difficile andare. Le corde fisse che sono appena state piazzate, tra pochi giorni saranno inservibili, sepolte dalla neve, e noi non siamo certo in grado di rimetterle da soli. La maggior parte delle spedizioni che era al BP e che, come noi, desiderava salire anche il K2, se n'è andata. C'è Gerlinde qui al cb, anche lei alquanto dubbiosa. La nostra data di ritorno è fissata per il 5 luglio agosto quel giorno dovremo incamminarci per il passo di Gondogoro e raggiungere Skardu. Sono perplesso, ma non è detta ancora l'ultima parola.
Guestbook:
Per quei disgraziati di ihv: Il mio redattore capo, in effetti, si è dissociato dal "raccontino" di ieri e ha anche cercato di ricattarmi minacciando di svelarmi alcuni punti salienti del libro di voi-sapete-chi. Ma non mi sembrava così catastrofico! A1 attento, lo leggerò prima di te, in anglico...
Rinchiuso nel confortevole tepore del mio sacco-piuma, non riesco ad addormentarmi. Nel silenzio immobile della notte, il Godwin Austen è inquieto: a intervalli regolari geme e schiocca. Si sta muovendo, come un immenso serpente striscia lungo la valle che occupa ai piedi del K2, trascinando con sé, oltre a tutto il campo base, anche milioni di tonnellate di roccia e ghiaccio verso il mare. E' il momento più importante, quello delle decisioni: troppi eventi si sono succeduti in questi ultimi giorni, per poterli ignorare, per poter far finta di niente. A cominciare dalla mancanza di notizie su Stefano Zavka della spedizione italiana K2-freedom, visto l'ultima volta il 20 luglio sui pendii sommitali del K2, per continuare con le condizioni meteo poco favorevoli e con gli ammonimenti di chi quest'anno è riuscito a salirlo, il K2. Erano una colonna di venti alpinisti che ha lasciato il campo 4 alle 2 di notte del 20 luglio guidati da una pattuglia di russi, inquadrati quasi militarmente, che battevano traccia nella neve alta mezzo metro, oltre gli ottomila, con l'aiuto di ossigeno e squadra di supporto di emergenza. Ciò nonostante ci sono volute due ore e mezza solo per attrezzare il traverso a 8200 metri, ripido 70° su ghiaccio vivo, dopo il "collo di bottiglia". Senza questa logistica di uomini e mezzi, per ammissione dello stesso Mario Vielmo, quest'anno non sarebbe salito nessuno. Eppure, anche così, i primi membri della colonna hanno raggiunto la vetta alle tre del pomeriggio e gli ultimi alle sette di sera. Nel tardo pomeriggio il tempo è peggiorato drasticamente e la situazione - a tutt'oggi - non è più migliorata. Questi fatti hanno aumentato ancora di più il mio rispetto e timore per la Grande Montagna, e penso sia molto improbabile salirla ancora in questa stagione. Marco e Simone la pensano diversamente: da qui la mia decisione di accompagnarli nei prossimi giorni (tempo permettendo) al massimo solo sino al campo 2, a quasi 7000 metri, ma di rinunciare da parte mia alla salita completa, per la quale ritengo che non vi siano le condizioni.
Marco e Simone sono partiti questo pomeriggio alle quattro, sotto la neve, per il campo base avanzato. La loro intenzione è di raggiungere domani il c2 e ricongiungersi a Gerlinde e a Gerfried (che saliranno per un'altra via) lunedì per tentare insieme la vetta martedì. Le previsioni danno bel tempo sino a martedì, con vento forte mercoledì. Non condivido questa scelta, e resto al campo base. Ho ribadito loro che a mio parere non ci sono le condizioni per raggiungere la cima, ma hanno deciso comunque di fare un tentativo. I nostri due portatori li raggiungeranno domani al c2 con cibo e tende. Sandra resta con me e insieme terremo i contatti radio.
Gli alpinisti che hanno deciso di tentare per lo Sperone degli Abruzzi sono - fortunatamente - aumentati di numero. Insieme a Marco e Simone, ci sono Gerfried, 2 austriaci, 1 svizzero, 2 polacchi e i nostri due portatori. Gerlinde con suo marito, due reporters e 5 americani stanno salendo lungo la Cesen. Si incontreranno lunedì al campo 4. Li abbiamo appena sentiti, stanno raggiungendo il campo 2 e sono molto ben attrezzati con radio e satellitari, cosa che permette loro di avere le notizie meteo dalla Svizzera. Il tempo è bello, ci sono solo un po' di nuvole oltre i 7000 metri. I nostri ringraziamenti vanno anche ai russi, che hanno lasciato alcune provviste di cibo al campo base avanzato (abc) e delle tende. In verità due giorni fa, quando sono andato all'abc, i corvi avevano fatto una discreta razzia, e rovinato anche alcune tende: mi auguro che ai campi alti non sia successo lo stesso. Ieri sera è stato a cena da noi Daniele Nardi, a cui ho offerto i miei ultimi tortellini, e che è in partenza. Ci sono notizie di Adriano: sta bene e il suo volo è previsto per il 30 mattina.
Il tempo è spettacolare! Marco con Simone, Kabbur, Gerfried e i suoi tre compagni sono arrivati al campo 3! Li abbiamo seguiti con il binocolo sino alla spalla e salivano bene. I due polacchi si sono fermati al campo 1 e Rostam (l'altro nostro portatore) si è fermato al c2. Domani saranno in sei, perché Kabbur si fermerà c3, ma dovrebbero ricongiungersi al c4 con i nove alpinisti che stanno salendo per la Cesen con Gerlinde. La neve è meno profonda di quanto si temesse, venti centimetri, e le corde sono ben ancorate. Facciamo un tifo da stadio per loro, e speriamo ci possa essere qualche notizia per Sara.
Oggi la relazione della giornata la fa Sandra: ha registrato per voi quello che ha scritto nel suo diario personale (file in mp3 - 280kb)
Per coloro che non riusciranno a sentire il file audio, faccio un riassunto degli avvenimenti. Il tempo in alto è cambiato: le nuvole oltre i 7000 metri hanno costretto Marco e Gerfried a rinunciare alla salita verso il c4. La composizione degli alpinisti si è modificata, perché con Gerfried ne sono rimasti solo due, e tutti e tre hanno dormito in una delle tende lasciate dalla spedizione di Daniele Nardi. Marco e Simone - che dovevano dormire in due in una delle nostre tende - si sono trovati a dover ospitare improvvisamente un polacco comparso a tarda sera dal nulla, forse direttamente dall'abc. Simone ha deciso sin da subito di fermarsi al c3, come il polacco, mentre Marco questa mattina ha tentato di proseguire, ma la scarsa visibilità l'ha costretto a desistere. Gerlinde e i suoi sono invece arrivati al c4, e domani tenteranno la vetta. A nota di pagina, abbiamo avuto la sgradita sorpresa di veder ricomparire i nostri due portatori al cb verso mezzogiorno. Dire che ci siamo infuriati è dire poco. Avevamo da tempo compreso che nessuno dei due era un forte alpinista e che non avrebbero raggiunto la cima: ci eravamo però accordati che sarebbero arrivati almeno sino al c3 e che lì avrebbero aspettato Marco e Simone per aiutarli nella discesa e nello smontare i campi. Non li abbiamo certo assunti perché campeggiassero a nostre spese sotto il K2! In breve, li abbiamo licenziati. E così toccherà alla Sandra e a me (sempre più dissenterico... ) recuperare le tende.
Questa mattina presto Sandra, io e uno dei portatori (Kabbur) che è tornato sui suoi passi, abbiamo raggiunto il c1 per aiutare Marco e Simone nella discesa. La nube lenticolare chesosta sulla vetta e il forte vento in alta quota hanno reso impossibile ogni ulteriore tentativo di salita. Marco e Sandra sono scesi insieme, Kabbur e io abbiamo aspettato Simone che era un po' attardato e stanco. Sono scesi anche Gerfried con i suoi e il gruppo di Gerlinde. Lassù al c4, Gerlinde non ha trovato più alcuna tenda, il vento e la neve avevano spazzato via tutto, il plateau era deserto. Gerfried si fermerà ancora una settimana e forse anche Gerlinde.
Siamo tutti e tre qui, sani e salvi al campo base, a festeggiare comunque questa nostra avventura, che ci ha insegnato tanto. Domani cominceremo a impacchettare le nostre carabattole e tra un paio di giorni ci rimetteremo in marcia verso il Gondoghoro e Skardu.
A Islamabad ci raggiungerà la vostra insostituibile webmistress e, mentre Marco e Sandra rientreranno tranquilli in Italia, io mi sottoporrò a una faticosissima vacanza culturale in Uzbekistan e Turkmenistan: il masochismo dell'alpinista-tipo non conosce limiti...
Ringraziamo con affetto tutti coloro che ci hanno seguito, letto, incoraggiato e scritto: senza di voi ci saremmo sentiti più soli, ed è detto senza piaggeria.
Grazie, grazie a tutti.
Giuseppe, Sandra, Marco e (sicuramente) Adriano