Nel cuore del massiccio del Tibesti, al centro del Sahara, sorge una montagna solitaria. E' l'Emi Koussi, 3415 m, il punto più alto del grande deserto il cui aspetto ricorda il Monte Herðubreið al centro dell'Islanda o lo Snæfellsjökull di Giulio Verne. E' un vulcano a scudo con un diametro alla base di 70 km e una caldera ellittica di 15 per 11 km a oltre 3000 m di quota al cui centro si annida una caldera più piccola, ampia 2 km e profonda 350 m. Raggiunta Faya-Largeau alla fine di novembre, ci avvicineremo in fuoristrada alla montagna sin dove sarà possibile per poi proseguire a piedi coi cammelli al seguito con un trek della durata di 7 giorni che ci permetterà di attraversarne la vetta e proseguire in discesa lungo il versante ovest. Faya è il capoluogo del distretto settentrionale ciadiano di Borkou: la cittadina sorge in un'oasi al termine di alcune piste del Sahara e funge da centro per i commerci delle mercanzie provenienti dal Fezzan e dall'oasi di Cufra. Da questo viaggio, unitamente a quello già effettuato nell'Ennedi lo scorso febbraio, trarrò le immagini per una videoproiezione sul Ciad al cineteatro Ricreatorio di Genova Pontedecimo nell'ambito della XXIV rassegna di viaggi 'Obiettivo sul Mondo', il prossimo febbraio.
A partire dal 25 aprile coordinerò un nuovo trek in Tibet (aperto a tutti quanti vorranno iscriversi al viaggio), che si prefigge di raggiungere il campo base est dell'Everest, versante Kangshung. Le valli tibetane di Kartha e di Karma sono tra le più belle in assoluto al mondo, con pascoli e laghi d’alta quota dove vivono gli yak e zone coperte di foreste nelle parti più basse. Sono valli che portano ai piedi di tre colossi himalayani: l’Everest, il Lhotse e il Makalu, lungo sentieri che vengono poco percorsi da visitatori con panorami incredibili. Difficile dire quale sia il trekking più bello al mondo, ma questo si trova sicuramente tra i primi dieci. Raggiunta Lhasa in volo, dopo alcune visite ai principali monasteri del Tibet volte anche a favorire l’acclimatamento, partiremo in jeep verso ovest. Passeremo dal lago di Yamdrok Tso diretti a Gyantse, Shigatse e Sakya, di cui visiteremo i monasteri lamaisti. Oltre Sakya utilizzeremo le tende fino al termine del trek per un totale di 10 notti consecutive. Il ritorno dal campo base di Kangshung, sotto alla parete est dell’Everest, segue un tragitto diverso rispetto all’andata rendendo il percorso vario e interessante. Completata la traversata supereremo infatti il passo di Langma La, 5250 m, per proseguire verso Yulok e la remota valle tibetana di Kartha fino a Rongbuk, sul 'classico' versante nord-ovest dell’Everest. Da qui torneremo sulla strada asfaltata che porta a Shigatse per completare l'anello nel capoluogo tibetano giusto in tempo per salire sul volo di ritorno a Chendu e da qui in Italia.